Nel mondo arabo-islamico, la rosa non è soltanto un fiore. È un simbolo di devozione, spiritualità e amore. La tradizione vuole che sia nata dalle lacrime e dal sudore del Profeta Muhammad, un dono della natura con un significato sacro.
Nei giardini arabi e persiani, spesso progettati come metafore del paradiso, la qualità del fiore nota col nome Rosa di Damasco è il cuore profumato del paesaggio: un richiamo alla bellezza eterna e alla contemplazione. La Rosa di Damasco ha radici antiche: è un ibrido, coltivata in Siria, da oltre 2.000 anni incanta i sensi con la sua fragranza e la sua bellezza, giunto a noi forse già attraverso i Romani ben prima dell'epoca delle Crociate. Questo fiore non è solo un simbolo estetico: è un ponte culturale che attraversa secoli, religioni, imperi e letterature.
Nei versi del poeta siriano Nizar Qabbani, la rosa diventa “la regina dei fiori”, il cuore pulsante dell’amore. E nei testi mistici del poeta sufi Jalal ad-din ar- Rumi, la rosa simboleggia con i petali che ruotano come sfere concentriche rotanti intorno al bocciolo suo centro, l'immagine della manifestazione dell'Unità, dell'Uno, che si dispone negli archetipi: "Ogni rosa , pregna di intenso profumo, narra, quella rosa il segreto del Tutto" e aggiunge “parla d’amore in silenzio, in una lingua conosciuta solo al cuore”. La rosa è presente anche nei riti religiosi e nelle cerimonie, dove viene utilizzata per purificare, profumare e onorare. La cucina mediorientale accoglie la rosa come spezia e un dolce molto diffuso, in particolare tra i Balcani e la Turchia, il lokum è anche aromatizzato alla rosa.
Nel mondo islamico, la rosa è anche simbolo del cammino spirituale del sufi, che, come il fiore, sboccia lentamente verso la luce divina. Il grande scienziato Ibn Rushd, ne distillò l’essenza, dando origine all’acqua di rose ancora oggi usata in medicina, profumeria e rituali di benessere. Ancora oggi, nei mercati mediorientali, l’acqua di rose, è venduta come rimedio per l’anima e il corpo: una tradizione millenaria che profuma di memoria. La Rosa damascena racchiude il significato di arte, storia e memoria collettiva. È parte viva della poesia araba, della spiritualità islamica, e oggi, anche del patrimonio condiviso con l’Occidente. A Torino, nei giardini dei Musei Reali, dove sono coltivate ampi rosai, continua a fiorire come simbolo di amicizia tra culture.
Un fiore che ha viaggiato nel tempo, portando con sé il profumo di mondi da scoprire.
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