Ogni anno, il capodanno islamico si festeggia in una data diversa: questo perché il calendario lunare islamico si basa sull' avvistamento di una luna nuova.
Muharram è uno dei periodi più significativi dell’anno per molteplici ragioni religiose e storiche. È uno dei quattro mesi sacri tra i mesi dell’anno, segna la Hijra (emigrazione) dei musulmani a Medina e l’inizio del nuovo anno islamico. Le celebrazioni in occasione del capodanno islamico raggiungono l'apice il decimo giorno del mese, l'Ashura, giorno in cui si digiuna per espiare i peccati minori, e per onorare la sacralità del mese. Per gli Sci'iti si aggiunge il ricordo tragico della battaglia di Karbala, nel corso della quale Ḥusayn, nipote del Profeta Muhammad, morì; ritenuto martire, per il quale gli Sci'iti portano ancora il lutto.
Nel 2025 la data del capodanno musulmano, è prevista intorno al 26 giugno e Ashura il 6 luglio. In molte regioni del Nord Africa, Ashura assume un tono festoso, intrecciando elementi religiosi con consuetudini popolari che potrebbero risalire a epoche preislamiche o a usanze berbere e desertiche. Si organizzano sfilate con maschere di pelle, e in luoghi come la Cabilia, la Libia e il Marocco è consuetudine preparare dolci tipici, le “frittelle dell’Ashura”.
Nel mondo sciita, invece, Ashura è giorno di lutto e raccoglimento. Si commemora il martirio dell’Imām Ḥusayn ibn ʿAlī – nipote del Profeta Muḥammad, figlio di Fāṭima e del cugino ‘Alī – ucciso il 10 Muharram dell’anno 61 dell’Egira (680 d.C.) a Karbalāʾ, per mano delle truppe del califfo omayyade Yazīd I. Questo tragico evento, simbolo di resistenza all’ingiustizia, è ricordato con cerimonie che si protraggono per 40 giorni, culminando nell’Arbaʿīn, la ricorrenza del quarantesimo giorno dalla morte. Il cuore delle commemorazioni sciite è proprio Karbalāʾ, in Iraq, dove ogni anno si riversano centinaia di migliaia di pellegrini.
I rituali di Ashura includono processioni, declamazioni poetiche, rievocazioni drammatizzate della battaglia e cortei di auto-flagellanti per esprimere il dolore per la morte di Ḥusayn. Lì, presso il mausoleo dell’Imām si piange, si prega, si rinnova una memoria di dolore e speranza che attraversa i secoli.
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